Ance, Legacoop produzione e servizi, Anaepa Confartigianato edilizia, Cna Costruzioni, Fiae Casartigiani, Claai, Aniem, Confapi Aniem, Oice e Consiglio nazionale degli Ingegneri hanno presentato
in modo unitario alla politica e alla pubblica opinione il Manifesto della filiera per
rilanciare il settore delle costruzioni.
Al centro del documento un elenco di priorità e di interventi necessari per rimettere in moto un’industria in grado di far crescere l’Italia di mezzo punto percentuale in più
all’anno, di creare nuova occupazione (anche recuperando i 600 mila posti di lavoro persi negli anni della crisi) e di accelerare la ripresa economica.
L’obiettivo, come ha dichiarato il presidente dell’Ance, Gabriele Buia, è creare le condizioni per superare una crisi che è ormai “una crisi di sistema”, e che
ha impedito al settore di agganciare la ripresa che invece ha riguardato altri comparti produttivi. Proprio per questo, ha detto ancora Buia, “se il Paese vuole veramente tornare a crescere
e si vuole creare occupazione sul territorio in modo stabile”, adesso è più che mai necessario, che “la politica e chi sarà chiamato a governare nei prossimi anni ci ascolti e traduca in
provvedimenti operativi le nostre proposte”.
Dieci i grandi temi strategici sui quali la filiera delle costruzioni ha chiesto azioni e impegni concreti.
In primo luogo il rilancio delle infrastrutture, eliminando gli ostacoli che finora hanno impedito la trasformazione degli stanziamenti in cantieri, e la richiesta di
rivedere il Codice degli appalti, che non è riuscito a imprimere il tanto atteso cambio di passo. E, ancora, sostenibilità, economia circolare e rigenerazione urbana,
con progetti e visioni concrete, anche sul fronte fiscale, per favorire il recupero delle aree degradate e la riqualificazione del patrimonio immobiliare italiano.
Centrali anche gli interventi sollecitati in tema di lavoro e di sicurezza dei lavoratori, ma, soprattutto, la richiesta forte che è venuta da parte di tutta la filiera è quella
che venga finalmente varata una vera politica industriale per le costruzioni, capace non solo di restituire competitività al settore ma anche di favorirne i necessari processi di
rinnovamento.
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